Voglia di cazzi e piscio 5 - Campania Trasgressiva

Voglia di cazzi e piscio 5 - Campania Trasgressiva



Rientrate a casa, tardi, ci fiondammo a letto distrutte.
Lei al solito coperta solo da una maglietta striminzita che le fasciava le mammelle e le evidenziava in maniera sensuale i capezzoli e niente sotto, come era suo costume! io con i soli pantaloncini estivi, eravamo buffe, lei vestita di sopra ed io di sotto!
Eravamo indubbiamente stanche dell’esperienza che avevamo vissuto, ci aveva sfiancate entrambe ma ciò nonostante il sonno non arrivava; era naturale che quanto appena provato ci vorticasse nel cervello e ci tenesse sveglie e ancora eccitate!
Lei mi guardò lussuriosa, mi prese la mano e se la portò all’inguine:
“infilamela nella figa” – mi disse – fammela sentire tutta dentro, ho ancora voglia di cazzo, voglio essere penetrata, mentre tu mi dici tutte le sensazioni che hai provato quanto Marco mi chiavava, quando avevo il suo cazzo nel culo e tu mi guardavi, quando ti ha inculato! Voglio sapere tutto!!”
La mia mano, unita come un dardo, la penetrò piano, non volevo farle male, ma piano piano con le dita unite a cuneo, la penetrai carezzandole la figa, il clitoride e l’utero e le sue pareti! La sentii lamentarsi, il suo bacino si inarcava verso l’alto facendosi chiavare ancora di più, se possibile, dalla mia mano, la vidi che con le mani si carezzava i seni, tormentandosi i capezzoli, lamentandosi per il piacere!
“ non ce la faccio più - la sentii – voglio essere chiavata da un bel cazzo! Ti devo dire una cosa, amore mio, è giusto che tu lo sappia dopo ciò che abbiamo vissuto insieme oggi, penso che tu te ne sia accorta ma mi pare onesto che te lo dica : ti ho messo le corna, maritino mio cornuto, più volte ti ho tradita ma solo l’altra settimana mi sono fatta scopare dal vicino di casa senegalese, Amar è il suo nome, è successo come è successo ma mentre prima mi potevo sentire in colpa, oggi no, assolutamente no, oggi sono proprio contenta di averti cornificato e di avere qualcosa da poterti raccontare! e ora tu, cornuto, dimmi tutto ciò che hai provato oggi con me!”
“ amore mio, padrona, avevo intuito ogni volta che rientravi e ti facevi accarezzare la figa e il culo pieni di sborra che eri stata con altri uomini! La cosa un po’ mi faceva male un po’ mi eccitava e a volte, di nascosto assaporavo con la lingua la sborra che ti colava dalla figa e dal culo! Questo mi eccitava ma non ho mai avuto il coraggio di parlartene fino ad oggi, ma ora, dopo l’esperienza che abbiamo avuto insieme, devo dirti che mi fa piacere che ti sia finalmente aperta a me, che abbia sentito il desiderio di farmi partecipe delle tue scopate con i tuoi amanti e spero anche, che da oggi in poi i tuoi amanti siano i miei e che tu vorrai farti chiavare da tutti gli uomini che Marco, il mio padrone, vorrà che mi chiavino! Lo sai, vederti fare all’amore con il mio uomo mi ha eccitato da morire, vederti mentre libidinosa lo baciavi con la lingua in bocca, lui che ti accarezzava il seno e ti torturava i capezzoli mi faceva fremere il cazzo e il buco del culo, un po’ ingelosire anche ma solo un po’ perché il piacere di vederti fare sesso con un altro uomo mi eccitava da pazzi, e che dire quando gli ho preso il grosso cazzo tra le mani e l’ho avvicinato alla tua figa bollente, mia padrona, infilartelo dritto e grosso e farti scopare è stato sublime! Un piacere infinito mi ha preso nel vedere il suo bastone che ti penetrava, ti martoriava, e io che lo guidavo e gli davo il ritmo e tu che gridavi dalla goduria, che marito cornuto mi sentivo! Ti guardavo mentre godevi e ti lamentavi dal piacere, amore mio, pensavo a tutto il tempo che avevamo perso ognuno per conto proprio quando invece il nostro maggiore piacere era quello di farci chiavare, insieme, come le troie che avevamo sempre sognato di essere, di farci chiavare e inculare guardandoci l’una con l’altra! mia padrona, e che dire quando tu hai indirizzato il cazzo di Marco dritto verso il mio buco del culo, quando mi ha penetrato e ti guardavo e sapevo che tu eri lì accanto a me mentre Marco mi inculava con il tuo aiuto, aahh….amore mio, che goduria è stata la tua mano che guidava il suo cazzo verso il mio buchino…..!!
“” amore mio non ce la faccio più, ora chiamo Amar, gli dico di venire a fottermi, tu gli aprirai la porta, nuda, lo spoglierai, gli prenderai i cazzo nella mano e lo trascinerai da me e gli chiederai, umilmente, di chiavare tua moglie, voglio che tu glielo chieda in maniera servile, voglio che tu mio marito cornuto sia felice che Amar mi scopi come vuole lui davanti a te e per tutto il tempo che vorrà! e se lui lo vorrà ti farai inculare anche tu come la troia che sei!”
“ padrona, amore mio, lo sai che non ho problemi a obbedire a quanto mi chiedi e sai che piacere avrò nel vederti scopare con il tuo amante davanti a me, vederti con un cazzo che non è il mio nella figa e nel culo e vederti fare la puttana con un altro uomo ma io ho un padrone, oltre a te, Marco lo sento mio padrone, e non vorrei fare delle cose che lui non apprezzerebbe, vorrei che lui sapesse e mi autorizzasse a fare ciò che mi chiedi, per favore chiamalo e digli cosa vuoi che io faccia”
Senza perdere tempo prese il telefono e lo chiamò.
“ Sono io – disse e lui la riconobbe subito – non riesco a stare dalla voglia di essere chiavata dal mio amante senegalese, e voglio che quella cagna di mio marito gli apra la porta, nuda, lo spogli, si attacchi al suo cazzo e me lo porti a letto dove lo aspetto nuda e pronta per essere inculata e chiavata! Lui vuole che tu lo autorizzi a farlo e allora per favore, dì a quella troia della tua amante che deve fare quello che le chiedo, io non resisto più alla voglia di cazzo, per favore Marco, dille che deve fare quello che le sto chiedendo! Ti amo, cazzone, a domani!, ora te lo passo”
“ Mia piccola troia, sono davvero felice che tu ti sia ricordata che hai un padrone, questo mi fa proprio piacere, vuol dire che davvero sei mia e che senti di appartenermi -. sentire la voce del mio padrone mi eccitava come non mai – è così, mia bagassa, tu sei mia e ogni volta dovrai chiedermi il permesso di fare qualsiasi cosa che esuli dal solo respirare, hai capito troia? Hai fatto bene a chiedere il mio permesso che ora ti accordo, aiuta quella troia di tua moglie a farsi chiavare ma voglio che studi bene il cazzo che la infilzerà, studiane ogni ruga mentre lo succhi e magari potrai farti inculare anche tu, dovrai riferirmi ogni minimo dettaglio domani quando dovrai soddisfare le voglie dei miei amici e farti inculare da loro, ricorda tu sei la mia femmina e puoi godere solo delle cose che io ti permetto!”
Mia moglie in un attimo, chiamò subito Amar. Io forte dell’autorizzazione del mio amante mi liberai dei calzoncini che portavo e nuda come un verme, senza alcuna vergogna, andai alla porta. Amar arrivò in un attimo, gli aprii la porta e lo scrutai: devo dire che era bellissimo, alto come me ma più sodo, nero come un senegalese nero, senza dirgli niente lo spogliai della camicia, dei calzoni e dei boxer che indossava, lui non si oppose perché sapeva che mia moglie aveva chiesto che fosse nudo, lo guardai, accidenti era proprio bello, nudo davanti a me, forte ma non peloso, mi inebriai del suo colore e del suo petto senza peli, scesi più giù con lo sguardo gli apprezzai la pancia soda, il pelo nero come lui e il cazzo ancora moscio che gli penzolava tra le cosce forti! e che cazzo, mamma mia, gli ciondolava con una arroganza che poteva avere solo un grosso cazzo conscio della sua potenza !!! che desiderio di stringerlo! e le cosce……ahaa….. le sue cosce, colore di ebano, erano da accarezzare e gustare come un cazzo nodoso! sentii che il cuore mi batteva nel rimirare quella statua di uomo, avrei voluto essere sua subito, gettarmi ai suoi piedi e leccarlo e leccarlo e implorarlo di farmi succhiare il cazzo sebbene fosse ancora a riposo! mi sentivo una femmina pronta ad essere posseduta da uno stallone, da un maschione, da un uomo che poteva farmi sua! il desiderio di farmi prendere da quel maschio mi inebriava, sentivo già il mio buco del culo che si apriva da solo, pronto a farsi penetrare!!! però sapevo che prima doveva essere di mia moglie e poi, forse, mio! gli afferrai con la mano il bastone che già dava segni di nuova potenza e mi pesava nella mano e lo tirai verso di me, mi sentivo grande e forte con il suo uccello in mano, un bianco che teneva un nero prigioniero del suo cazzo! e lo trascinavo verso la camera di mia moglie, io, il cornuto, la troia, la bagassa con il cazzo dell’amante di mia moglie stretto nella mano, che glielo portava a suoi piedi, pronta a farla fottere e inculare. Ora descrivere la sensazione che provai nel racchiudere il suo bastone nella mia mano, ancora morbido, non è facile, io davanti a quello stallone che mi seguiva docile, il cazzo tenero e vellutato nella mano, lo studiavo bene per poter riferire al mio amante, era un’emozione stringerlo e assaporarne la consistenza, il peso, immaginarlo già grosso e potente, svettante verso il cielo, già fantasticare che trapanava mia moglie e poi magari me, dovevo dirlo a Marco che il cazzo di questo nero era più grosso del suo! non era spropositato come spesso venivano descritti i neri ma comunque era ben più grosso del suo, glielo avrei detto con piacere, aggiungendo che in ogni caso il cazzo del mio amante era quello che avrei sempre preferito rispetto agli altri, era quello che mi aveva sverginata da adulta e mi aveva fatto sentire finalmente femmina e troia e cagna, oh…se mi sentivo una cagna! non vedevo l’ora di riferire tutto al mio uomo!
Quando entrammo in camera, io che lo rimorchiavo col suo cazzo stretto nella mano, mia moglie era a gambe aperte, larghe che di più non si poteva, la figa esposta alla nostra vista, le sue mani che torturavano i suoi seni ed i suoi capezzoli e i suoi lamenti…… mai avevo sentito mia moglie che si lamentava per il desiderio di essere scopata!
“ Amar, amore mio, ti prego chiavami, non ce la faccio più dammi il tuo cazzo, per favore, per favore, fammi tua, spaccami la figa, sborrami nella figa, ingravidami e poi inculami, mio maschione, mio stallone, scopami, spaccami il culo, ti prego voglio essere tua! voglio il tuo cazzo, mio amante chiavami davanti a quel cornuto di mio marito, fagli vedere come si chiava una donna ti prego ……..”
“ Amar, per favore – dissi io ricordandomi quello che mi aveva chiesto prima mia moglie – ti prego scopa quella troia di mia moglie, trafiggila con il tuo cazzo, falla godere, mettigli il tuo cazzo nel culo, ti prego, Amar, fai godere mia moglie, spaccale la figa e il culo, falla godere come desidera e se vuoi mettila incinta come una vacca, sarò felice di tutto quello che le vorrai fare e se vorrai dopo anche io sarò tua! “
Mia moglie era distesa a pancia in su, con le gambe aperte, pronta ad essere chiavata e stuprata, voleva essere stuprata la troia! anche se Amar era il suo amante desiderava essere penetrata e fatta sua da quello stallone senegalese!
Mi avvicinai a lei e mi posizionai sopra la sua testa, le presi le gambe tirandole verso il suo petto il più possibile alte di modo che il suo culo e la sua figa fossero il più possibile esposti e aperti, mi impossessai del cazzo di Amar,ormai era già cresciuto come un bastone nodoso e duro, mamma mia con quale piacere!| e lo avvicinai alla figa di mia moglie, lo strofinai sulle sue grandi labbra e la sentii che mugolava, la puttana, sentiva il cazzo, il suo profumo, lo spinsi piano verso la figa, piano glielo conficcai dentro, lei mi guardò estasiata e riconoscente e spinse ancora di più in avanti il bacino e si infilzò da sola! che puttana mia moglie, la vidi che spingeva il bacino verso il cazzo facendolo suo e dopo sparì dentro la figa, non lo vidi più fino a che lui non cominciò a stantuffare, in su e giù e dentro e fuori, quel cazzo nero come un senegalese nero e nodoso e io lo guardavo e guardavo mia moglie che si faceva scopare da un nero! E pensavo che era mia moglie quella troia che aveva un cazzo nella figa, era mia moglie che godeva a farsi scopare davanti a me! che piacere! cosa posso dire, vedere mia moglie posseduta da un maschio dotato e cazzuto e io che guardavo come un marito tradito e cornuto, era più di un piacere! era sapere che non avevo desiderato altro fino ad allora e che non volevo altro che vedere mia moglie scopata da un uomo che non fossi io e che anche io desideravo essere scopata come lei!! Mi presi il cazzo e iniziai a segarmi con un piacere mai provato prima! non era come quando mi masturbavo con i miei pensieri perversi, anche se segandomi pensavo ad uno o più cazzi che mi davano piacere, ora mi toccavo il cazzo guardando mia moglie che faceva l’amore con un altro uomo, che dava la sua intimità ad un uomo che non ero io, che si offriva come neanche le troie che ero abituato a vedere nei film porno! era di una perversione e di una lussuria che non si può immaginare!!!
Lei si inarcava, offriva le sue mammelle all’amante, gridava, strillava, soffriva:
“succhiami i capezzoli, amore mio, mio amore – e io sentivo lei che lo amava, gli diceva parole d’amore e gli si offriva e io non ero affatto geloso, anzi – strizzami, torturami i seni, mio stallone, fai vedere al quel cornuto di mio marito come gli chiavi la moglie, ah…..lo sento tutto, lo sento tutto dentro, come è grosso….. sbatti mio stallone, sbattimi e straziami, voglio essere tua, ah….amore mio, mio marito deve sapere che io sono tua, solo tua, ti appartengo, il tuo cazzo è il mio padrone! Ah….aiuto…..mettimi incinta, stallone, fai di me ciò che vuoi! ti amo Amar, sono tua!”
Sentire mia moglie vaneggiare in quel modo, il cazzo nero di Amar che la stantuffava, dentro e fuori, lei che gridava, ansimando come una troia, mi aveva portato ad uno stato di eccitazione totale, non ero più in me, Amar mi piaceva, come si può dire, guardavo il suo cazzo che avevo tenuto in mano prima di infilarlo nella figa di mia moglie, come mi aveva detto Marco ne scrutavo ogni ruga, gli tenevo tra le mani a coppa i coglioni pieni e mi immaginavo il momento in cui avrebbe scaricato la sua sborra dentro la figa di mia moglie! i miei pensieri volavano, vedere quel cazzo nodoso che impalava mia moglie e immaginarlo dentro di me era tutt’uno! Non ero gelosa di mia moglie, tutt’altro, solo volevo averne parte anche io e avrei voluto sentire quel bastone che mi avrebbe squartata! pensavo e desideravo e fantasticavo, talmente ero eccitata, che avrei potuto avere due maschi che io soddisfacevo, uno nel culo e uno nella bocca, e poi, pensavo, perché no, anche tre ! se avessi potuto farmi inculare dal cazzo di Amar, grosso com’era, e avessi potuto allenare il mio buco del culo, probabilmente avrei potuto farmi inculare da due bei cazzi, entrambi nel culo insieme, nei video porno avevo visto come si faceva! e prenderne un altro in bocca e succhiarlo bene con un buon pompino e perché no, altri due cazzi uno per mano da segare delicatamente,: praticamente avrei potuto soddisfare cinque uomini per volta! non stavo in me dalla goduria! pensare di essere oggetto della lussuria di cinque uomini tutti insieme, da soddisfare mi faceva sborrare da sola! e poi, non sarei stata da sola, anche mia moglie sarebbe stata con me e, certamente, avrebbe potuto saziare altri cinque maschioni anche lei, ma anche sei se anche lei avesse potuto prenderne due insieme nel culo e uno nella figa! E pensavo, possibile mai? io e mia moglie avremo potuto soddisfare insieme dieci o undici stalloni che ci avrebbero inculato e martoriato insieme, come due cagne in calore che eravamo, in ogni modo?! succhiare il cazzo di undici maschi, inghiottirne la sborra perché certo la volevo e se ne avessero avuto lo stimolo farmi pisciare in bocca, magari anche a mia moglie se lo avesse desiderato, il mio cazzo gocciolava da solo, non aveva bisogno di essere segato, l’eccitazione era talmente alta che anche il mio buco del culo quasi chiedeva a voce alta di essere preso e violentato!
“ ah….amore mio , sto per godere!, spingi quel cazzo…..sto venendo…….sto venendo….ah… come mi piace essere chiavata dal mio amore……sono la tua troia……la tua cagna in calore……voglio essere la tua vacca per sempre, Amar.. voglio che tu mi prenda ogni volta che lo desideri, quando e come vuoi mio stallone……basta che tu fischi e io correrò da te a succhiarti il cazzo, mio amore, devi sapere che sarò tua e che quel cornuto di mio marito mi porterà da te a farmi chiavare ogni volta che vorrai !!!.vengo…….vengo…….ahh….!”
Con la mano sotto la figa di mia moglie potei sentire tutti i suoi umori che inondavano il cazzo di Amar che, ostinato continuava a stantuffarla con passione! lui non aveva ancora sborrato e il suo bastone era sempre più diritto e grosso, lo afferrai saldamente, lo feci uscire dalla figa fradicia e lo appoggiai al buco del culo di mia moglie, sapendo che lei avrebbe gradito il pensiero e non solo il pensiero! la grossa mazza del nero per poco non mi sfuggiva talmente era piena della sborra di mia moglie e scivolosa, ma afferrai forte il cazzo, sicura del fatto mio, guardai bene il buchino di mia moglie, ebbi il dubbio che così stretto e delicato magari non avrebbe retto l’impatto con quel bastone però pensavo, con tutti gli amanti che mi aveva confessato di avere avuto, anche con un po’ di sadismo da parte mia ma non con cattiveria, pensai che fosse giusto farla inculare di brutto e che fossi io, come marito cornuto, a guidare quel cazzo così grosso che l’avrebbe impalata!
Le sollevai di nuovo le gambe e le posizionai sulle spalle di Amar, la guardai così aperta con la figa che gocciolava umori e il suo buco del culo roseo, con i raggi che si irradiavano esposti e teneri, guardai il suo viso, era estasiata, era presa dalla lussuria non aspettava altro che essere presa ancora nel culo dal suo amante! forse neanche mi vedeva nell’attesa della penetrazione!
“stai bene, amore? – le chiesi –sto per farti inculare dal tuo Amar, sei sicura di volerlo? Sei sicura di volere tutto questo cazzo nel culo? amore mio vuoi davvero essere squartata da questo toro?”
“ ah…..maritino mio cornuto – rispose debolmente – sono felice di farti cornuto ancora, ho dato la mia figa ad Amar ora gli darò il culo perché lui sappia che sono sua e anche tu devi saperlo: lo amo, non aspetto altro che mi spacchi il culo, voglio essere la sua cagna, la sua troia, voglio essere sempre a sua disposizione per ogni suo capriccio ed ogni sua voglia! ed ora , non perdere tempo, cornuto, spingi quel cazzo nel mio culo, infilzami con quel bastone, fammi godere, troia, non essere invidiosa, fammi squartare, bagassa che non sei altra!”
Le sue parole mi eccitarono ancora di più e mi fecero tralasciare ulteriori delicatezze: afferrai con forza il randello di Amar, glielo appoggiai bene nel buco e spinsi, con forza glielo spinsi dentro e stupito, mi resi conto che mia moglie aveva sempre una chance in più di me: il suo ano si allargò tutto e accolse qual cazzo che a me sembrava enorme, lo divorò, lo fece suo, lo imprigionò e lo fece sparire al suo interno! in un attimo quel bastone che mi aveva spaventato era sparito nel suo sfintere che lo martoriava, lo stringeva, e solo lui gli permetteva di fare il suo lavoro di maschio, stantuffandolo, andando su e giù, facendosi montare come era suo dovere! io potevo guardarli, con piacere guardavo mia moglie che ansimava, ridacchiava, straparlava, e Amar che cavalcava sapendo di avere sotto di lui una cagna disposta a tutto per il suo cazzo! E lei lo era, una cagna in calore e spingeva il bacino ed il culo verso l’alto e io guardavo e tenevo Amar per i coglioni pieni, lo tenevo forte mentre il suoi cazzo andava avanti e indietro e la montava e la chiavava e la insultava dandole della vacca, della bagassa bianca a cui piaceva farsi sbattere dal montone nero, la chiamava troia, porca, vacca le diceva che l’avrebbe scopata in ogni modo e in ogni momento in cui avrebbe avuto voglia, e mia moglie ad assentire:
“ certo che sì, mio maschione, mio amore sei la mia vita, non voglio altro che tu mi chiavi con il tuo cazzo sempre, che mi comandi e mi fotta come una vacca, voglio essere la tua troia mio Amar, voglio essere tua sempre, devi sapere che il mio corpo è solo tuo, ne puoi fare ciò che vuoi, dove vuoi, hai il diritto di usarmi in ogni momento, sei il mio padrone e ti amo per questo e ora spaccami il culo, fammi sentire tua fammi sentire il tuo cazzo che si impadronisce di me!, amore mio!”
E io sentivo le sue parole d’amore per quell’uomo, la sentivo che era talmente presa dal sesso che davvero pensava di essere sua, e improvvisamente, di botto, sentii la mia mano che le avevo infilato nella figa mentre con l’altra guidavo ancora il cazzo nel suo culo, la sentii di nuovo bagnata dalla sua sborra, la troia aveva goduto ancora una volta e colava sborra come una cagna, senza alcun ritegno!
“ marito mio cornuto – mi disse – ho sborrato ancora, non ce la faccio più, toglimi il cazzo dal culo voglio riposarmi un po’! sono morta, sono distrutta!” e così dicendo si sdraiò finalmente con le gambe rilassate, invitandomi con i gesti a prendere il suo posto. Come le sfilai il cazzo dal culo, si sentì un flop sonoro, era il bastone che usciva, le guardai il buchino che tale non era più: il suo buco era rimasto aperto come mai l’avevo visto, oscenamente spalancato mi guardava e mi ricordava che era il buco del culo di mia moglie appena scopata dal suo amante! però non ci pensai due volte, mia moglie mi invitava a sostituirla come buco da riempire e mi posizionai a fianco a lei. Alzai le gambe, alte, fino al massimo che potevo, anzi le appoggiai sulle spalle di quello stallone e mi ritrovai, con le cosce aperte, il buco del culo oscenamente in vista, pronta ad essere violata e violentata da un cazzo nero, ma era poco importante che fosse nero, ma quello che contava era che proprio era grosso e non sapevo se sarei stata in grado di riceverlo! Mia moglie mi prese la mano e me la strinse forte, quando voleva poteva anche essere tenera e delicata nei miei confronti, me la strinse forte e si impadronì del cazzo di Amar, sempre grosso e turgido, e me lo appoggiò sul buco ancora stretto.
“ te la senti troia? – sussurrò esausta – te la senti di ricevere questo bastone e di farlo tuo?”
“ amore mio – le risposi – mia padrona, il desiderio c’è tutto, non voglio altro che Amar mi inculi con il suo cazzo, non voglio altro che essere sua come lo sei stata tu, ma non so se ce la farò, mi dovrai aiutare, padrona, ti prego fa che non mi faccia troppo male, io non sono esperta come te, l’ho preso solo tre volte e magari il mio culo non è ancora pronto! Ti prego padrona aiutami a diventare femmina …..voglio essere una cagna ed una troia come lo sei stata tu!”
Ah….la cagna perfida di quella troia di mia moglie, dovevo aspettarmelo da lei, spinse con forza il cazzo di Amar, lo spinse in un lampo senza nessuna delicatezza e mi ritrovai piena di lui, in un momento sentii i suoi peli che mi solleticavano le natiche a riprova che mi aveva penetrata tutta, e le pareti del mio intestino che non respiravano più, talmente erano piene di quel bastone che occupava ogni spazio delle mie budella! Non avevo sentito dolore al momento della mia crocifissione, talmente era stata veloce, ma ora quasi non mi potevo muovere: ero ferma, immobile, in attesa delle mosse di quello stallone, aspettavo che si decidesse a fare una mossa e lui, quasi sentendo i miei pensieri, iniziò a muoversi lentamente, piano lo tirava indietro e piano lo ricacciava dentro! e poi ancora, su e giù e su e giù, devo ringraziare la sborra della figa di mia moglie che lo rendeva scivoloso, e iniziò a penetrarmi quel cazzo, come uno stallone senza preoccuparsi del mio dolore che, all’inizio provavo, ma poi piano piano si trasformava in un piacere enorme, perverso. Sentivo che Amar mi stava inculando, si stava impadronendo di me, sentivo il suo bastone nodoso che mi arrivava sino alla pancia e le sue spinte le sentivo finanche nel cervello! mentre mi stantuffava, io tenevo le cosce aperte e alte per agevolare la sua chiavata e mi guardavo con le gambe aperte e alte e mi riconoscevo in quella troia che si stava facendo inculare, ero io la nuova femmina che ero diventata!! e mia moglie mi teneva per mano, ah…la mia mogliettina perversa e libidinosa mi teneva per mano, la vedevo che mi sorrideva lussuriosa felice del mio essere riempita dal suo amante! e il cazzo mi trapanava, lo sentivo che mi riempiva mentre andava su e giù, ah….che piacere ora sentirlo che mi chiavava! Con mia moglie vicina che mi teneva stretta nelle mani, potevo godermi quel randello che mi faceva sua, e mi faceva sentire femmina, sentivo che quel maschio di Amar mi prendeva e mi faceva sua come prima aveva fatto con mia moglie e sentivo che non c’era nessuna differenza tra me e lei! Lui sembrava avere lo stesso piacere di possedermi come aveva fatto con mia moglie, sentivo finalmente di essermi trasformata in una donna, magari troia e vacca, ma sempre una donna e così, sentivo di essermi realizzata e di essermi guadagnata il piacere di farmi desiderare e scopare da un uomo! muovevo il culo, ritmicamente con il suo chiavare, lo spingevo verso il suo pube e lo sollevavo più in alto che potevo perché potesse penetrarmi il più possibile! lo muovevo avanti e indietro perché lui potesse impadronirsi di me, del mio corpo! Volevo che lui sapesse che anche io ero sua, che il mio corpo era suo e che ne poteva fare ciò che voleva!!!! anche io come mia moglie mi sentivo succube del suo bastone e mi vedevo mentre sculettavo come una puttana, piena del suo cazzo, e come mia moglie lo pregavo, pregavo quello stallone:
“ Amar, sei la mia gioia, senti come il mio culo si arrende al tuo cazzo? fottimi bastardo, porco di un senegalese nero, spaccami il culo come hai fatto con mia moglie…….mettimelo tutto dentro…..così……così……lo sento in pancia……aahhh. .amore mio…….anche io ti amo come quella troia di mia moglie……anche io voglio essere tua ogni volta che vorrai!!!!! tu fai un fischio, maschione, e io arriverò da te col culo nudo e aperto, pronto a farmi chiavare e poi ti succhierò questo splendore del tuo cazzo, te lo succhierò, amore mio, te lo succhierò fino a farti sborrare tutto nella mia bocca e berrò con immenso piacere il tuo sperma e lo farò mio e me ne sazierò per ricordare sempre il suo sapore e berrò il tuo piscio, mio stallone, se ne avrei voglia mi potrai pisciare in bocca ogni volte che vorrai!!!! chiavami amore mio, spaccami il culo, sodomizzami e fammi ricordare questo primo giorno d’amore con te!!!
Mia moglie al sentire come anche io stavo vaneggiando dal piacere, si impadronì del mio cazzo e sorridendomi, iniziò a leccarlo e a succhiarlo, mentre Amar mi stantuffava, lei diede inizio ad un pompino meraviglioso, come lei sapeva fare, esperta come era, e allora il cazzo che con piacere mi penetrava, lei che mi succhiava il cazzo, la mia mente cominciò a vacillare dal piacere, non sarei riuscita a trattenermi ancora e lo dissi a quella vacca di mia moglie!
“ Amar – disse lei – questa troia è pronta a sborrare, quando te lo dico sborra anche tu, riempile il culo di tutto il tuo sperma, ingravidala se possibile con il tuo cazzo falla tua! E tu, cornuto, quando ti riempirà della sua sborra chiudi il buco del culo, non voglio che ne perda neanche una goccia, hai capito puttana? Adesso sborrami tutto in bocca fammi sentire il tuo sapore, voglio bere tutto il tuo sperma….”
Sarà che sentire mia moglie esprimersi in maniera così volgare mi eccitava sempre e quando mi dava della troia e puttana mi sentivo nel pieno della mia nuova femminilità e il mio cazzo si lasciava andare al massimo della libidine e sotto l’effetto della sua lingua lo sentii che si ingrossava e si scaricava di botto di tutta la sua sborra nella sua bocca che la inghiottì tutta in un attimo e contemporaneamente sentii il cazzo di Amar che si ingrossava ulteriormente e mi invadeva di spruzzi di sperma, lo sentii che mi inondava della sua sborra, che mi riempiva il culo, quella crema calda, quasi bollente si impadroniva di me e del mio culo! io memore di quanto mi aveva detto mia moglie strinsi il buco del culo e quando Amar col suo cazzo mi abbandonò lasciandomi con una sensazione di vuoto nel culo, chiusi quanto possibile l’uscita e, felice, riuscii a trattenere tutta la sborra! Mia moglie si girò di lato svelta, mostrandomi le sue natiche tonde e sode e recuperò dal cassetto del suo comodino un dildo strano, più che lungo molto largo in mezzo con una larga ventosa alla fine, ben più grosso del cazzo di Amar, e rapida me lo infilò a tappo nel mio buco del culo! la sua conformazione e la ventosa assicurarono lo scopo per cui era nato: dal mio buchino non fuoriusciva neanche una goccia di sperma! E devo anche dire che nonostante in un punto fosse più largo del cazzo del senegalese non provai alcun dolore talmente ero stata aperta da quello stallone nero! la troia sapeva cosa faceva! e infatti mi resi conto che niente trasudava dal mio buco del culo e questo mi eccitò ancora di più! Cosa potevo dire ancora, avevo aiutato mia moglie a farsi chiavare dal suo amante, regalandogli la sua figa e il suo culo ed io stessa mi ero fatta inculare da lui per il piacere mio e di mia moglie ed il mio culo ora era anche a prova di dildo, pulito e con tutta la sborra del mio stallone senegalese al riparo da eventuali perdite! ora era tempo di riposarci e così è stato.
Mia moglie stesa sul letto, con le sue meravigliose mammelle esposte, Amar steso vicino a lei, che le succhiava ora uno o l’altro capezzolo come un bambino insaziabile, con le mani a coppa, a contenere i suoi seni gonfi, io stesa all’altezza della figa di mia moglie ma con il cazzo morbido di Amar in bocca, a guisa di ciuccio che mordicchiavo fino a sistemarmelo bene nella bocca in maniera da non perderlo!
Ci addormentammo tutti insieme, era notte fonda e silenziosa, in una posizione che soddisfaceva tutti.
Forse un paio d’ore dopo, mi risvegliai, tutti avevamo ancora la stessa posizione, Amar ancora attaccato al capezzolo di mia moglie, lei bellissima, provocante nella sua nudità, con i seni pieni che mi suscitavano il desiderio di accarezzarli sempre, entrambi ancora addormentati io col cazzo di Amar ancora in bocca, e allora mi resi conto che non avevo assaggiato la sua sborra, è vero, l’avevo ancora tutta custodita all’interno del mio culo ma non era la stessa cosa, non ne avevo assaporato il gusto ne l’avevo avuta in bocca e ora sentivo il desiderio di bere lo sperma di questo maschione senegalese anche per valutarne la differenza con quella di Marco e degli eventuali altri maschi a cui l’avrei succhiata e allora iniziai lentamente a leccarlo, aiutandomi con la mano iniziai un pompino che speravo portasse a farlo sborrare presto! leccavo il suo glande con fare sapiente, il buchino dove pisciava, lo spazio tra il prepuzio e il glande dove cercavo il residuo della sua sborra e mi aiutavo con la mano delicatamente, fino a che sentii che il bastone ricominciava a prendere vita, iniziava a irrigidirsi e farsi grosso fino a quando non mi sentii la bocca piena di quel randello! in un attimo ero riuscita con la mia lingua a farlo arrapare sebbene fosse ancora addormentato! Con la mano iniziai una sega delicata che unita all’impegno della lingua portò il cazzo a risorgere ancora di più ingrossandosi nella mia bocca! Non mi ci stava tutto dentro e dovetti ingegnarmi per farlo scivolare fino all’ugola! non potevo certo lasciarne parte fuori, volevo sapere di avere il suo cazzo tutto dentro la mia bocca e ci riuscii, lo sentivo fino alla gola, sentivo i suoi peli del pube che mi solleticavano le labbra come una puttana forse non sarebbe riuscita a fare, e riuscivo anche a lavorarlo con la lingua nonostante l’ingombro, fino a contargli tutte le vene di quel bastone! Amar si lamentava nel sonno, come a volte accadeva a me quando venivo durante la notte, lo sentivo che si illanguidiva ed ero io con il mio pompino che lo facevo godere, era uno dei miei primi pompini, io che facevo un pompino! Me lo ripetevo mentalmente, stavo facendo un pompino ad un maschio nero! Cazzo! ero proprio felice di riuscire a far godere un uomo con la mia bocca! Ero diventata una femmina che riusciva a far raddrizzare un cazzo moscio di un maschio, ero proprio diventata una femmina! Era quello che avevo ultimamente desiderato e sentirmi un cazzo che mi riempiva la bocca mi eccitava e mi faceva sentire quella troia e quella cagna che avevo sempre desiderato di diventare! Piano, piano, lavorando di lingua e di mano sentii il cazzo che si irrigidiva ancora e il suo turgore si mostrava sempre più, le sue vene si gonfiavano e, nonostante Amar sembrasse dormire, lo sentii di botto che lamentandosi iniziava a sborrare, con un fiotto pieno e poi un secondo e poi un terzo fiotto di sborra, era una cascata! ma quanto ne aveva questo maschione addormentato, e poi ancora un quarto zampillo di sborra che mi riempì la bocca, talmente serrata sul suo cazzo che non avrebbe potuto fuoriuscirne neanche una minima parte, e sentivo la sua sborra direttamente in gola, rischiavo di non poterne assaporare il gusto, però lo sentivo che mi sborrava nella bocca e comunque il suo sapore lo conservavo e lo facevo mio! e sentivo comunque il sapore del suo sperma, diverso da quello del mio amante, forse lo sentivo più asprigno e selvatico, come di animale che mi aveva regalato la sua sborra! Ah…. mi restava di gustare il suo piscio, pensavo, ma ci sarebbe stato il tempo anche per quello conoscendo mia moglie!
Il cazzo lentamente si ritirò dalla mia bocca, esausto ormai, si era guadagnato il meritato riposo. Me lo ripresi con la bocca, lo pulii per bene asciugandolo e lo riposizionai di modo da gustarmi la sua morbidezza, giusto come un ciuccio che accarezzai con la lingua e finalmente anche io, sazia e felice mi addormentai .
La mattina dopo mi risvegliai con un senso di vuoto: non avevo più il mio ciuccio in bocca, mi trovavo appoggiata sull’inguine di mia moglie ma Amar non c’era più! Sentivo sulla testa la mano ferma di mia moglie che mi spingeva sul suo pube e quello che forse per lei poteva essere un gesto di tenerezza era per me un atto di sottomissione: la mano sulla testa, le dita che mi artigliavano i capelli solleticavano il mio voler essere a disposizione sua e di Marco, pronta ad obbedire ad ogni loro fantasia, perversa fin quanto possibile, capace di soddisfare la mia libidine sessuale! capivo ora, che questa mia sottomissione non era ne voleva essere una schiavitù in senso lato, io non ero ne volevo essere schiava di nessuno: nessuno poteva impormi cose o azioni che io non accettavo ne gradivo, volevo essere libera di accettare e godere le perversioni sessuali che i miei padroni avessero voluto impormi ma solo se ciò mi avesse portato lussuria e piacere nel fare sesso con altri maschi o anche femmine volendo e solo perché con la mia metamorfosi da maschio a femmina mi sembrava di avere compiuto un percorso che avrebbe cambiato la mia vita! Avevo necessità a questo punto della mia vita e devo dire con l’aiuto fondamentale di quella troia di mia moglie, di godermi ogni momento delle mie giornate: compatibilmente con le regole sociali a cui eravamo abituati, volevo godere e gustare ogni cazzo di maschi gradevoli, darmi a loro in ogni modo, con il culo, con la bocca e con le mani, recuperando il tempo finora perduto e il mio senso di sottomissione, mi aiutava a rimanere in perenne stato di eccitazione, mi faceva sentire quella troia e quella cagna che finora avevo potuto solo desiderare di essere e che ora mi rendeva libera di essere una femmina calda, una cagna affamata di cazzi a pieno titolo!
“ Amar è dovuto andare via – disse mia moglie – mi ha detto di darti un bacio e di ricordarti del suo cazzo. Ti mancherà, vero, troia che sei diventata, lo so che ti mancherà ma sono felice di aver potuto dividere col cornuto di mio marito il mio stallone! Sali su ora, cagna che non sei altra, fammi controllare lo stato del tuo culo, voglio vedere se hai conservato tutto ciò che ti ho regalato!”
Così dicendo mi tirò su con forza, tirandomi per i capelli e solo questo risvegliò la mia eccitazione, mi piaceva quando mi imponeva la sua decisione, mi sentivo sua e subito sentii il cazzo che fremeva ed il mio buco del culo che si risvegliava dal suo torpore.
Mi mise in ginocchio sul letto, alla pecorina, allargandomi le natiche e toccando la ventosa del dildo ancora saldamente ancorata al mio buco del culo che all’esterno appariva pulito e asciutto:
“ aspetta ferma così troia, non ti muovere! – si allontanò svelta e nuda che era un piacere guardare le sue forme e rientrò dopo un attimo con una ciotola bianca da latte e dei biscotti tipo savoiardi , posizionò la ciotola sotto il mio culo, rapidamente estrasse il dildo e miracolo della natura, la sborra fino ad allora conservata gelosamente nel mio intestino, iniziò a colare - spingi ora, cagna, fai pressione e fai in modo di espellerla tutta!”
Feci come mi diceva quella vacca di mia moglie, cercando di spingere col mio sfintere e magari posizionando sulla scodella proprio il buco del culo. Sentivo la sborra che scivolava lungo il solco delle mie natiche a riempire lentamente la ciotola fino a quando questa non fu riempita quasi per un terzo! non ci potevo credere, Amar mi aveva riempito il culo tanto da poterne riempire quasi mezza ciotola e dopo, con il mio pompino me ne aveva regalata un’altra dose ugualmente abbondante! Mia moglie era felice ed estasiata di tanta abbondanza! Si chinò sul mio buco e mi pulì con la lingua i rimasugli di sperma fino a lasciarmi asciutto e terso! mi baciò, poi, con la sua lingua libidinosa che cercava la mia a trasferirmi la sua saliva impregnata della sborra di Amar appena raccolta dal mio buco del culo!
Ci sedemmo nel letto, ancora nude, a gambe incrociate come gli indiani, la ciotola ed i biscotti in mezzo a noi, lei ne prese uno, lo intinse in quello sperma gelatinoso, peccato fosse ormai tiepido, e me lo accostò alle labbra: ora, lei ancora non lo sapeva ma io si, sapevo che avrei ritrovato quel gusto asprigno e selvatico che avevo gustato a seguito del mio pompino e allora, dischiusi le labbra e delicatamente mi impadronii del biscotto, leccandolo con la lingua prima e poi mangiandolo! ed era quello il sapore, lo stesso sapore che avevo assaggiato da femmina direttamente dal cazzo del mio Amar, che libidine, pensavo, stavo mangiando un biscotto intinto nello sperma dell’uomo che mi aveva violentata ed era mia moglie che me lo offriva! il piacere di questa ulteriore perversione mi prese dalla mente e si trasmise lungo tutto il corpo fino al cazzo ed al mio sensibile buco del culo! e quella troia di mia moglie, intinse nuovamente un altro biscotto nella sborra e se lo mangiò avidamente e così continuammo a fare colazione allegramente e sensualmente, con le gambe aperte come due cagne in calore fino a totale esaurimento del liquido spermatico che ci aveva regalato il nostro amante!
Ancora nude, sazie e appagate dell’amore che avevamo dato e ricevuto ci stendemmo sul letto, era ancora mattina presto, ci abbracciammo l’una sulla carne dell’altra e ci addormentammo, come si dice, con il sonno dei giusti!

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11/02/2016 19:50

Oste della malora

Osteria numero cinque... paraponziponzipo... c'è chi perde e c'è chi vince... paraponziponzipo... ma chi perde caso strano se lo trova dentro l'ano... daghe da ber biondina daghe da ber biondà.

11/02/2016 14:51

Camillo 2

Questo CULATTONE tra sesso e alcool, è alla frutta...."poverino".

10/02/2016 12:17

Oste della malora

Osteria dell'acqua asciutta... qui si beve e poi si rutta...

10/02/2016 11:59

pov

melatonina per capire bisogna avere il cervello a posto, non distrutto dai colpi di pisello!!

10/02/2016 11:15

Camillo 2

TUTTE le mamme dei CULATTONI si fingono serene, ma dentro hanno un magone insopportabile. Non si perdonano d'aver generato una CHECCA poveracce. Ma voi CULA ve ne fregate, allora forza "poverini" in alto i cuori, e i calici. Prosit !!!

09/02/2016 18:32

Oste della malora

Hic! Un bicchierino di vino rosso. Hic!

09/02/2016 15:38

Camillo 2

Melatonina dici bene tu, ma non puoi pretenderlo dai CULATTONI, loro già scarsamente dotati da madre natura, hanno perso quel poco di ragione sotto gli urti nel deretano, capiscili. Oste della malora, sii sincero, a te non garba ne il rosso ne il rosè, a te piace il BIANCO DENSO che ti "gusti" all'imbrunire nella Hall della TOILET-STATION. Cmq: No alle Adozioni, No all'utero in Affitto, Sì alla kakka sul pride e similari accozzaglie di robacce. Evviva la FICA.

09/02/2016 13:16

Oste della malora

Cin Cin all'osteria della damigiana.

09/02/2016 13:12

Melatonina

Per capire, una persona dovrebbe prima avere l'uso della ragione

09/02/2016 12:36

pov

Capisco benissimo i tuoi concetti camillo! Ti stimo e spesso son d accordo con te! Di sicuro hai il coraggio di dire quello che pensi!!Complimenti!! L ultimo commento di pov non sono io! Deve essere qualche parassita della societa!!

09/02/2016 11:34

Oste della malora

Mezzo litro di rosso all'osteria.

09/02/2016 10:14

Camillo 2

Quando alla TV vedete qualche CULATTONE DICHIARATO, immaginatevelo a 90 gradi, oppure con un c**** in bocca, vi accorgerete quanto CAMBIA la sua immagine. ahahahaha !!!-+-+-+-+-+- NO ADOZIONI- NO UTERO IN AFFITTO e orrori simili. UOMO-DONNA----DONNA-UOMO. Quando siete a pecora, ricordatevi della tristezza della vostra mamma. Paola di Camillo 2 che: BATTE-FORTE-SEMPRE- PS: Rudy...ecco il fantasmaaaaaaa

08/02/2016 23:31

pov

Sarà ma certe frasi sono pesanti e brutte da scrivere, cerca quindi di evitarle.

08/02/2016 17:38

Camillo 2

Pov, cerca di capirmi; quando scrivo "ammazzati" non è certo perché lo voglia veramente. E' una maniera FORTE per far capire a questi "poverini" in che stato morale sono precipitati. Spero di essermi spiegato sia a te ma soprattutto per i CULATTONI del sito. EVVIVA LA FICA!!!

08/02/2016 17:13

pov

One sei te in malafede!! Non accetti il fatto che qualcuno la possa pensare come camillo! Tu pensala come vuoi! Io rispettero' la tua opinione senza condividerla! Camillo a volte esagera nei modi e nei termini, ma nella sostanza son d accordo con lui! Anche se non mi piace quando scrive parole tipo " ammazzati"!!

08/02/2016 16:32

One

In un sito come questo, che permette a chiunque di usare qualsiasi nik e adottare qualsiasi linguaggio senza alcun controllo, è partita persa senza divertimento e senza dialogo. Però sorge spontaneo domandarsi: ma cosa si scrive per fare, se poi qualcun altro può sempre assumere il tuo nome e screditare le tue opinioni? NON HA ALCUN SENSO, e quindi da parte mia mi fermo qui. Almeno da parte di One.

08/02/2016 12:12

pov

Idem come sopra

08/02/2016 11:08

Camillo 2

Il solo titolo è motivo di RIPUGNANZA. Roberto sparati. NO alle ADOZIONI, NO ALL'UTERO IN AFFITTO. ..e SI' a tanta cacca sulle famiglie arcobaleno e sul pride. Evviva la FICA e il Family Day

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