LA MALATA IMMAGINARIA – parte 1 - Campania Trasgressiva

LA MALATA IMMAGINARIA – parte 1 - Campania Trasgressiva

Ero a casa in mutua. Non che fossi malata fisicamente, ma non avevo voglia di andare al lavoro perchè ero depressa. Tra me e mio marito le cose andavano male, io dormivo nella camera di nostra figlia e lui nella stanza matrimoniale. Era più di un anno che non facevamo sesso.
Alle otto del mattino, dopo aver accompagnato la bambina allo scuolabus, sono tornata a casa, mi sono rimessa la camicia da notte e mi sono rituffata sotto le coperte.
Passati pochi minuti, ho sentito suonare il campanello. Al terzo squillo, mi sono alzata controvoglia e ho aperto senza guardare nello spioncino. Era Fabio, l'inquilino porco del piano di sopra, quello che quando trombava con la moglie si sentiva in tutto il palazzo. Stando mezza nuda, mi sono fermata vicino alla porta e l'ho guardato sorpresa. 
- Sono qui per portarti la marmellata di mia moglie. Posso entrare? 
Non ha aspettato la risposta. E' entrato e ha chiuso l'uscio dietro di lui, mi ha guardato dalla testa ai piedi e ha sorriso. Un sorriso malizioso... da porco! Mi si è gelato il sangue nelle vene e sono rimasta in silenzio, ma lui si è avvicinato. 
- Allora avevo ragione quando dicevo che non avevi solo un bel viso, ma anche tutto il resto! 
Sapeva perfettamente che a quell'ora ero a casa da sola. Con spudoratezza, ha sollevato la camicia da notte fino alla vita. Ha iniziato a muovere le mani come un polipo. Avanti, indietro, lento, veloce. Volevo urlare, ma non l'ho fatto. Mi sono morsa le labbra stringendomi la bocca con il palmo della mano.
Le mani di Fabio mi dominavano, dominavano i miei sensi. Camminavano tra le mie cosce e si insinuavano sempre di più. La vulva si inumidiva in fretta, mi sentivo bagnata e le mutande si impregnavano di secrezioni e di sudore.
Si è inginocchiato per usare la lingua, dallo stomaco è arrivato fino al clitoride, l'ha preso tra le labbra, leccato, succhiato. Il piacere stava crescendo. Ha inserito due dita muovendole in circolo, devastandomi la figa e stimolando il punto G. 
Dopo oltre un anno di astinenza sessuale, quanto tempo avrei resistito? Lui era un porco, però era anche un bell'uomo, alto, elegante. Ormai ero calda e desideravo scopare, ma non subito, volevo che durasse più a lungo.
All'improvviso, i segnali dell'orgasmo mi hanno colpito come una freccia. Inaspettatamente presa da quel piacere devastante, mi sono distesa sul pavimento e ho spinto la mia figa sulla sua bocca. I sensi hanno preso il controllo del mio corpo. Ho spalancato le gambe come una escort professionista, sospirando e mugolando come una ragazza di 20 anni. Sono venuta una prima volta, poi Fabio si è alzato a malapena per respirare. Poverino... L'avevo lasciato senz'aria! Si è tolto calzoni e mutande e mi ha penetrato affondando il cazzo fino in fondo. Tutto... fino alla fine. Mi ha trovato larga e disponibile e non mi ha fatto alcun male. Sfortunatamente però, era già troppo infoiato per esaudire il mio desiderio di lunga durata. Comunque non ero arrabbiata. Mi aveva dato quello che mio marito non mi dava quasi mai: il piacere del sesso orale. Per ricompensarlo, l'ho lasciato sborrare in tutta tranquillità mentre gli accarezzavo i maroni contratti per l'eccitazione.

CONTINUA

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