• Pubblicata il
  • Autore: CARLOS CASTRO
  • Categoria: Racconti orge
 EL BOY CUBANO - capitolo III - città Roma - Campania Trasgressiva
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  • Autore: CARLOS CASTRO
  • Categoria: Racconti orge

EL BOY CUBANO - capitolo III - città Roma - Campania Trasgressiva

EL BOY CUBANO - capitolo III - città Roma

COME PROMESSO, ANCHE QUESTA VOLTA, HO FATTO TRADURRE IL RACCONTO DA UN AMICO ITALIANO.

A smorzare il mio entusiasmo, è arrivato il cameriere con il conto. Panico! Per fortuna, era già stato pagato da Melba. Così, quando sono tornate, mi sono alzato in piedi senza problemi e siamo usciti.
Guardandomi la patta dei pantaloni, Beatrice ha sorriso e mi ha preso a braccetto, strofinando il seno siliconato contro di me. Ho notato che il reggiseno era scomparso come per magia, forse mentre erano nella toilette, e i capezzoli erano più dritti di prima.
Siamo usciti dal ristorante per visitare il suo appartamento e, al parcheggio, ho suggerito di usare il mio nuovo SUV BMW X5, perchè nella piccola Porsche di Melba non c'era abbastanza spazio per tre persone. L'avrebbe ripresa al ritorno.
Conoscendo la sua passione per le auto di lusso, le ho dato la chiave e l'ho invitata a guidare. Poi ho aperto la porta posteriore alla sua amica, che si è accomodata accavallando le gambe in modo che vedessi le sue cosce e le mutandine di seta rossa. Mi sono seduto dietro, accanto a lei, e cominciavo a sospettare che quelle due tramassero qualcosa. Ma, in fondo, per un boy cosa c'è di meglio di morire cercando di accontentare 130 kg. di fighe mature?
Durante il breve tragitto verso la villa ai Parioli, non sapevo cosa mi aspettava, ho allungato un braccio sulle spalle di Beatrice e lei ha gradito. Mentre Melba provava l'ebbrezza di pilotare la mia auto, lei ha fatto scivolare una mano sui pantaloni all'interno della mia coscia, appoggiandosi alla base del cazzo che ha subito ricominciato a gonfiarsi.
Come se non bastasse, si è girata in modo da premere il suo abbondante seno contro di me, guardandomi negli occhi come per ordinarmi di baciarla. Ho appoggiato le labbra sulle sue e mi ha ficcato la lingua in gola attorcigliandola come una piovra. La sua mano è risalita per aprirmi pantaloni e boxer, afferrando il mio cazzo ormai completamente rigido, e accarezzandolo su e giù per osservarne la consistenza. Poi l'ha preso alla base scuotendolo come un birillo, lo ha leccato come un gelato e l'ha ingoiato come una salsiccia.

CONTINUA

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23/05/2017 11:38

mirko

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